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Gemma Guerrini si è dimessa da Vice Presidente Vicaria della Commissione Cultura di Roma Capitale. Che non significa niente, perché oltre rimanere in Consiglio Comunale ha mantenuto la carica di Presidente della Commissione delle Elette e di componente della Commissione Scuole, nonché della Commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali. Questo atto, necessario ma in ritardo di sei giorni, è un contentino di Virginia Raggi ad una città oramai esasperata dalla manifesta incapacità di governare in ambito culturale e sociale. La Guerrini ha avuto “semplicemente” il coraggio di esplicitare il suo pensiero, qui il problema è chi in questi mesi, consapevolmente, le ha dato seguito e concretezza “semplicemente” per imporsi sulla città, ovvero Luca Bergamo.

La Sindaca, anziché nascondersi, avrebbe dovuto assumersi le sue responsabilità per aver difeso e sostenuto, a sua volta, il Vice Sindaco nell’esproprio del progetto del Cinema America in Piazza San Cosimato, motivando la scelta, esclusivamente politica, mediante la mistificazione della realtà o addirittura delle normative, in maniera così esagerata da palesare anche un evidente diffamazione. E questo non può essere accettato, questa non può essere un’arma con cui un’amministrazione pubblica, prima strumentalizza e poi impone, con reiterazione ed arroganza, la propria volontà, senza mai aprire un dialogo, fare ammenda o assumersene sino in fondo la responsabilità.

VOGLIAMO UN’ALTRA “IDEA DI ROMA” COSTRUITA SUL RAPPORTO TRA DIRITTI E DOVERI.

L’operazione San Cosimato è il risultato di una campagna politica, portata avanti da anni, volta a disegnare ogni forma associativa, che ha animato la recente storia romana, come frutto di corruzione e illegalità senza mai riconoscere lo sforzo, spesso il sacrificio e il duro lavoro, il più delle volte volontario, che molte associazioni e enti svolgono per le comunità territoriali. Pregiudizio che, di fatto, ha comportato un evidente processo di impoverimento politico, sociale, culturale ed anche economico dell’intera città. Questa città necessità di una nuova consapevolezza riguardo tutti gli spazi sociali che hanno chiuso, sono stati chiusi, o vengono lasciati agonizzanti mentre tentano, con il solo aiuto delle parrocchie, di salvare i territori dal degrado e i cittadini dalla solitudine e sofferenza. Noi riaccenderemo i proiettori nella periferia della città, ad Ostia, Tor Sapienza e Monte Ciocci perché crediamo in una città migliore, dove la qualità della vita dei cittadini sia la misura di ogni atto amministrativo che metta sempre al centro l’esistenza di ognuno, anche nella collettività, e quindi delle diverse comunità che vivono o abitano la città. Dove anche l’accoglienza del diverso e di chi ha più necessità, siano elementi cardine delle amministrazioni, che con il sostegno dei cittadini sappiano trasformare i problemi in risorsa ed a sviluppare forme di convivenza quotidiana nel rispetto reciproco, come impegno contro ogni forma di violenza e razzismo. Vogliamo portare San Cosimato in ogni piazza della città, vogliamo i cinema e i teatri dei nostri quartieri aperti, vogliamo poter vivere in sicurezza le nostre strade ed i nostri parchi grazie ad un controllo endogeno preventivo, costruito da nuovi legami basati sulla fiducia reciproca, e non di sola repressione. Vogliamo un’altra “Idea di Roma” costruita sul rapporto tra diritti e doveri. Qualcuno l’aveva immaginata, noi la ricordiamo. Ed oggi ribadiamo che vogliamo “Roma Città Aperta”.
Viva la Cultura libera, viva la Vita.